Inter, Ausilio su Lukaku: “Quando ci si nega al telefono…”

MILANO – “Sono mancate educazione e rispetto. Quando ci si nega al telefono…”. Così il direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio, in una intervista a ‘Radio Tv Serie A’ ha parlato della trattativa sfumata in estate per il ritorno in nerazzurro di Romelu Lukaku, finito poi alla Roma di Mourinho che lo ha preso in prestito dal Chelsea.

Ausilio su Lukaku

“Lukaku? È stato parte del passato – ha detto Ausilio a tre giorni dal successo dell’Inter sulla Roma a San Siro. Abbiamo vinto insieme uno scudetto meraviglioso, è stato una plusvalenza meravigliosa e anche un paio di finali perse. Come è andata la telefonata con lui? Preferisco non parlarne ma dico solo che ci deve essere sempre educazione e rispetto. E sono mancate educazione e rispetto”. E ancora: “Sai quante trattative non vanno in porto? Ma se c’è rispetto non c’è problema. Quando invece ci si nasconde e ci si nega al telefono, allora lì pensi che sia il momento di voltare pagina. È chiusa dall’8 luglio, ricordo perfettamente la data. La telefonata con lui è stata breve – ha aggiunto il ds nerazzurroe decisa dopo vari tentativi di chiamarlo nei giorni prima”.

Ausilio su Thuram

Poi Ausilio ha spiegato poi un retroscena sull’arrivo di Thuram, decisivo contro la Roma a San Siro: “Subito dopo la cessione di Lukaku al Chelsea, presi Dzeko subito a zero e avevo scelto Thuram – racconta –. Faceva l’esterno, non sapeva neanche lui di poter essere una punta centrale. Ma lui era il mio prescelto e tutto stava andando bene con Mino Raiola, avevamo definito tutto. E invece si fece male al ginocchio la sera dell’accordo e abbiamo dovuto cambiare obiettivo. Ma gli incontri col papà sono rimasti e Lillian mi ricorda sempre che fui io il primo a vederlo punta centrale. Non lo dimenticarono e il vantaggio ce lo siamo preso”.

Ausilio su Simone Inzaghi

Il direttore sportivo nerazzurro ha parlato anche del tecnico Simone Inzaghi: “È umile, geniale e pigro. Ha delle convinzioni, non lo sposti neanche con le cannonate. Fa calcio di qualità e fa star bene tutti, la squadra sta bene con lui”, ha detto rivelando poi che “non è mai stato vicino all’esonero. Non è nelle corde di Steven Zhang e non è nelle corde di Marotta. Credo che Marotta, in carriera, non abbia mai esonerato un allenatore a stagione in corso. Sapevamo che, pungolando la squadra, si poteva venirne fuori. E abbiamo fatto 2 mesi finali pazzeschi, veramente pazzeschi”. Chiusura sul futuro dell’Inter: “Il sogno? Arrivare alla seconda stella. L’importante è lottare fino alla fine. Se poi ci saranno altri più bravi, stringeremo loro la mano”.

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